SERIE D – La fiera delle occasioni perdute

L’Aurora incappa nella nemesi della giornata dispari e cede il servizio all’Alassio, rovinando in un finale asfittico quanto era riuscita a costruire nei primi 35 minuti. Messa una museruola al temuto Revetria, i gialloblù subiscono i vari Robaldo, Noumeri e Giribaldi (36 punti quasi equamente distribuiti), difendono a denti stretti il fattore campo ma devono ammainar bandiera nell’overtime. Le occasioni per mettere a segno la terza vittoria stagionale sul New Basket Ponente non sono mancate, ma la lucidità è andata a Sud nei momenti significativi.
Si va quindi ad Alassio sabato prossimo (ore 18.30) con l’Aurora che deve obbligatoriamente provare a vincere per riportare la serie a Chiavari. Ovviamente, discorso opposto per gli alassini che punteranno chiudere la questione in casa loro.
Tecnicamente, gara uno non è stata da leccarsi i baffi – questo lo si sapeva, considerato il lungo break intercorso tra la conclusione della semifinale e il match di finale – ma alcune notazioni le ha lo stesso elargite. Le assenze in casa Aurora (Costa ed il lungodegente Enoyoze) hanno sicuramente privato i chiavaresi di due punti di riferimento offensivi, quindi si è puntato di più sulla difesa. Ma sono bastati un paio di errori liquidati con guiderdone assai lauto (triple aperte per i tiratori ospiti) per far vacillare le certezze Aurorine. Gotelli e Folli hanno più volte lanciato il guanto di sfida all’arcigna difesa ponentina, sostenendo il peso dell’attacco, ma finendo con la spia della riserva accesa.
Di contro, il play tascabile Robaldo ha rappresentato una spina nel costato dell’Aurora, maneggiando con sagacia la sfera e non mancando di sganciare un paio di dardi velenosi dalla linea dei tre punti che hanno dispensato linfa e colore ai suoi seguaci.
Come detto, occorrerà applicare qualcosa di diverso per tornare da Alassio con il punto dell’1-1, in primis sciorinare qualche punticino in più nel misero fatturato gialloblù, stornando alcuni palloni mandati inavvertitamente nelle acque nere. Può essere una prima pietra su cui tentare di costruire. Poi, detta papale papale, occorreranno anche gli attributi per rovesciare un trend che sembra delineato in direzione Alassio.
“Non è finita finchè non è finita” diceva Yogi Berra (ricevitore dei N.Y. Yankees). Provaci ancora, Aurora.